domenica 15 marzo 2009

Il castello di Neuschwanstein

Il castello di Neuschwanstein è uno dei simboli della Baviera e della Germania nel mondo. E' il "castello delle favole" per eccellenza, fatto costruire dal "re delle favole" Ludwig II (1845-1886) a partire dal 1869 su progetto dello scenografo Christian Jank. L'idea di edificarlo sullo stile delle antiche residenze feudali tedesche venne al monarca bavarese dopo essere rimasto quasi "folgorato" da una visita nel 1867 alla fortezza medievale di Wartburg in Turingia.

Neuschwanstein, situato nella sud della Baviera quasi al confine con l'Austria, domina dall'alto dei suoi 965 metri i paesi di Füssen e Schwangau ed il magnifico paesaggio circostante.

Walt Disney, rimastone affascinato, prese Neuschwanstein come modello per il castello del suo celebre film d'animazione "La bella addormentata nel bosco" (1959), dimora che è anche presente in tutti i parchi Disney del mondo.

Le sale interne, riccamente arredate, sono un omaggio al genio musicale di Richard Wagner: "Tannhäuser", "Lohengrin", "Tristano e Isotta", "I maestri cantori di Norimberga" e il "Parsifal", un inno al romanticismo e alle antiche leggende germaniche.

Castello di Neuschwanstein

sabato 14 marzo 2009


Museo Gutenberg


Il Gutenberg Museum nel centro storico di Magonza, è uno dei più antichi musei della stampa e una vera calamita per turisti e specialisti provenienti da tutto il mondo. Fondato nel 1900 in occasione del 500° anniversario della nascita di Johannes Gutenberg, è dedicato alla vita e all’opera dell’inventore della stampa. In questo luogo, che custodisce un vero tesoro dell’arte della stampa, i visitatori possono farsi un’idea piuttosto precisa sulla nascita della scrittura e della stampa visitando le sezioni dedicate alla tecnica della stampa, arte libraria, stampa commerciale ed ex libris, grafica e manifesti, carta, storia della scrittura, nonché i moderni libri artistici. La famosa Bibbia di Gutenberg, uno dei libri stampati più belli al mondo, è tra i pezzi più ammirati del museo.


MAINZ


Mainz (Magonza) è la suggestiva città che sorge alla confluenza del Meno nel Reno. Il centro storico è una straordinaria scenografia che vive del contrasto tra Medioevo e Età Moderna: labirinto di stradine e luminose piazze, case gotiche e chiese barocche. L’atmosfera è vivace grazie al notevole flusso turistico, favorito dall’eccezionale attrattiva dei vini del Reno e da un calendario di eventi che non conosce pause. Tra i motivi della trasferta, lo shopping, che conta centinaia di eleganti vetrine, dalla gioielleria all’antiquariato, e pittoreschi mercatini nelle piazze del centro. A bilanciare tali mondanità, il fronte storico-culturale è amplissimo, a partire dall’epoca romana, quando Magontianum era una delle città più importanti d’oltralpe. Tra le mete irrinunciabili, il Museo Gutenberg, dedicato al più illustre figlio di Magonza, l’inventore della stampa a caratteri mobili.
Loreley

Non so che cosa significhi
Questa mia profonda tristezza;
Una favola dei tempi antichi Non mi esce dalla mente.

L’aria è fresca e scende la sera,
mentre placido scorre il Reno;
la cima dal monte riluce
nel chiaror del tramonto.

La bellissima vergine siede
lassù, meravigliosa,
i suoi gioielli d'oro brillano,
lei pettina i suoi capelli d'oro.

Con pettine d’oro li liscia
e insieme intona un dolce canto
da cui si diffonde l’incanto
d’una struggente melodia.

In barca il pescatore allora
vien colto da smania selvaggia
ormai più non guarda le rocce
lo sguardo tien fisso là in alto.

I flutti l’inghiottono infine
io credo, e con lui la sua barca.
Di ciò con la dolce canzone
è stata capace Loreley.

L’ondina più famosa del Reno, la Loreley, prende il nome da un picco di roccia alto 132 m., che si trova sulla riva orientale del fiume nella regione del Taunus, in un punto in cui il corso d’acqua, qui profondo 25 m., ha un’ampiezza di soli 113 m. La roccia, insomma, sorge nel punto in cui il fiume presenta la massima profondità e insieme la minima ampiezza. Il passaggio, allargato con l’aiuto di mine negli anni trenta del Novecento, ha perso oggi per i naviganti la pericolosità che invece gli era stata attribuita fin dal Medioevo, perché la presenza di un gorgo proprio in quella strettoia era costata la vita, nel corso dei secoli, a più di un marinaio. Così intorno a quel luogo nacque una leggenda, secondo la quale la rischiosità del varco andava attribuita non tanto alla conformazione del terreno e alle correnti, quanto a una nordica sirena dai lunghi e biondi capelli che, seduta sopra la roccia, sconvolgeva con la sua bellezza e il suo canto i naviganti, fino a far perdere loro il controllo delle loro imbarcazioni.
In epoca romantica, quando più intenso si fece anche a livello teorico – soprattutto grazie alla filosofia di Friedrich Wilhelm Joseph Schelling – il desiderio di una umanizzazione della natura e viceversa di una naturalizzazione dell’uomo, il mito di Loreley tornò in auge e fu cantato da i maggiori poeti. La versione poetica più nota, resta quella di Heinrich Heine, Loreley, composta nel 1824 e in seguito più volte musicata.